LA STORIA DELLA BIOEDILIZIA LEGATA ALLA NOSTRA ATTIVITÀ
Aggiornamento: 23 nov 2021

Casa Betlemme, la casa in legno più vecchia d'Europa. Si trova in Canton Svitto in Svizzera ed è stata costruita nel 1287. Casa bifamiliare abitata fino agli anni '80, ora divenuta un museo.
Siamo fermamente convinti che “l’acqua calda” in questo settore sia già stata inventata, da paesi all’avanguardia come la Germania e l’Austria e altri paesi del nord Europa (già a partire dagli anni ’70) e vantano anni di comprovata capacità e solidità. E da essi possiamo solo trarne i vantaggi e le innovazioni apportate, sulla base delle loro esperienze pratiche.
La Bioedilizia sarà il futuro, se vogliamo un mondo migliore in cui vivere e far crescere i nostri figli.
Ma purtroppo si sà, un mercato in crescita attira sovente persone ed imprese senza scrupoli, che sfruttano il momento “cavalcando l’onda”, proponendo l’affare del secolo a prezzi irrisori. Ma attenzione la bioedilizia non è una costruzione di serie B, tutt'altro. In alcune Nazioni stà diventando il metodo costruttivo principale.
La casa in bioedilizia che rispetti tutte le normative e che sia veramente ecologica, parte da una giusta progettazione, ad una produzione eco-compatibile, fino ad una realizzazione accurata, minuziosa e attenta soprattutto ai dettagli, possibile solo con anni di esperienza nel settore specifico.
I vantaggi di abitare in una casa in bio-edilizia (in legno) sono innumerevoli se la costruzione della stessa, viene affidata ad esperti del settore:
Rinnovabile e in grado di assorbire biossido di carbonio (CO2)
Ha effetti positivi sul sistema nervoso
Abbassa la pressione e rallenta il battito cardiaco
Riduce lo stress (garantito un piacevole benessere psico-fisico)
Facilita la comunicazione di chi vi abita
Regola in modo naturale il livello di umidità dell’aria, per un benessere termo-igrometrico dell’essere umano
Assenza di condense le quali portano solitamente a muffe e funghi in ambienti chiusi
Elevato isolamento termico e acustico
Benessere olfattivo grazie alla traspirabilità del materiale
Tempi di costruzione sicuri e ridotti
Certezza sul prezzo stabilito alla firma del contratto d’appalto
Risparmio economico negli anni
Costruire in bio-edilizia (in legno) vuol dire immettere 4'500 tonnellate in meno di CO2, che costruire in cemento armato (esempio su una torre di 20 piani).
Ora prima di entrare nel dettaglio dei vantaggi che l’abitazione in bioedilizia può dare, vorremmo iniziare con un po’ di storia e da dove nasce questa esigenza di realizzare abitazioni a misura d’uomo ed ecologiche.
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L'architettura sostenibile (detta anche green building, bioarchitettura o architettura bioecologica) progetta e costruisce edifici in grado di limitare gli impatti nell'ambiente. Piuttosto che un ambito disciplinare, l'architettura sostenibile è un approccio culturale al progetto che fa riferimento alla Baubiologie(bioedilizia) nata negli anni settanta in Germania, e che si è poi sviluppata includendo i principi ecologici e il concetto di sviluppo sostenibile.
In tutte le epoche, l'uomo ha cercato di migliorare le prestazioni delle proprie abitazioni, sia nel senso del confort che dell'igiene. Per ottenere questi risultati, ha innanzitutto cercato di sfruttare al meglio quello che la natura gli aveva reso immediatamente disponibile: dai siti adatti all'edificazione, dai ripari naturali, alla protezione del suolo, alla luce e il calore del sole, nonché dei materiali da costruzione (legno, pietre, terra, argilla, ecc.).
Questo ha portato, in maniera evidente alla scelta del sito per l'edificazione, alla scelta del migliore orientamento nei confronti dell'esposizione solare e dei venti, alla scelta dei materiali da costruzione e al "progetto" della tipologia abitativa e della sua struttura.
Con il tempo, il progetto architettonico perse il carattere artigianale, per assumere sempre più un carattere tecnologico. Con l'accrescere delle conoscenze e delle capacità tecnologiche, l'uomo sfruttò in modo sempre più complesso le possibilità offerte dalla natura, creando artefatti che potessero migliorare la qualità delle sue abitazioni. Vennero così modificati i siti, realizzati i mattoni, i vetri, i sistemi fognari, gli isolamenti, ecc. Fino al XIX sec. però, l'attenzione verso la sostenibilità di un progetto architettonico era ancora basilare, soprattutto per i limiti derivanti dall'esiguità delle risorse energetiche disponibili.
Le cose cambiano radicalmente con le possibilità offerte grazie allo sfruttamento dei combustibili fossili. L'enorme quantità di energia disponibile, unita al progresso tecnologico, aveva reso possibile la pesante ristrutturazione dei siti edificabili, la realizzazione di materiali e apparecchiature innovative, e l'affrancamento dalle risorse energetiche tradizionali. L'architettura raccoglie i frutti del progresso, perdendo progressivamente di vista il problema del rapporto con l'ambiente, concentrandosi verso le massime possibilità realizzative che le tecnologie permettevano.
A partire dagli anni settanta, si è sentita l'esigenza di verificare se questa condizione non nascondesse dei problemi.
In quel periodo si verifica infatti:
• lo sviluppo delle idee ecologiste;
• la nascita di preoccupazioni sanitarie dovute all'inquinamento;
• l'evidenza del problema del rifornimento energetico legato alla disponibilità dei combustibili fossili.
Ciò che ha avuto subito un grande impulso, è la ricerca sugli inquinanti nell'ambiente costruito, proprio perché è quello che ha immediati aspetti sanitari. Poi, con il costo dei carburanti fossili in crescita, l'aspetto che ha cominciato a generare più interesse è quello relativo al risparmio energetico. Uno degli effetti di questi nuovi impulsi, è un ritorno dell'attenzione del progetto architettonico verso la natura e le risorse che questa ci offre.
Oggi, l'architettura sostenibile, si sforza di avere una visione sistemica, il più ampia possibile, che tratti il problema del realizzare edifici nel suo insieme in un rapporto "funzione-uomo-natura", considerando le abitazioni, non solo come ripari, ma come sostentamento della vita.
Lo scopo di costruire oggi è per il benessere degli abitanti, inteso come uno stato psicofisico cui concorre la salute dell'individuo, l'equilibrio socioeconomico e la cura dell'ambiente. In questa visione l'edificio non è un oggetto a sé stante, slegato dal contesto, ma parte di un sistema interattivo e dinamico che considera gli elementi naturali (terra, acqua, vento, sole, vegetazione) e sociali (identità e appartenenza ai luoghi) come materiali fondamentali del progetto.
Ovviamente nasce l’esigenza di progettare l’edificio che sia realizzato con materiale che non presentino rischi sanitari o, meglio ancora, che abbia qualità che contribuiscano a sanificare l'ambiente.
L'estetica è stata, durante i primi anni di esperienza dell'architettura sostenibile, un aspetto trascurato, sacrificato sull'altare dell'efficienza dei sistemi solari attivi (pannelli solari). Oggi ci si sforza di rendere la casa "bella", proprio in aderenza al principio che la bellezza degli edifici contribuiscono al benessere psichico delle persone.
Nasce così il concetto di sostenibilità che si basa sui seguenti principi:
§ l'esistenza di vincoli nel nostro pianeta, ovvero il riconoscimento che esiste una capacità portante dell’ambiente e delle sue risorse in grado di sostenere un certo numero di individui;
§ la consapevolezza che il secondo principio della termodinamica pone dei limiti di irreversibilità e non ritorno agli usi e alle trasformazioni energetiche;
§ l'accettazione delle ipotesi di Herman Daly, padre della teoria della sostenibilità ed uno dei maggiori economisti ecologici al mondo:
§ l'utilizzo delle risorse rinnovabili non deve superare il loro tasso di rigenerazione;
§ l'immissione di sostanze inquinanti (solide, aeree o liquide) nell'ambiente non deve superare la capacità dell'ambiente stesso di metabolizzarle;
§ l'uso di risorse non rinnovabili (es. i combustibili fossili) deve ridursi progressivamente fino ad arrestarsi per essere sostituto da risorse di tipo rinnovabili.
L'architettura sostenibile o la bio architettura fa proprio il principio della decrescita e di limite, inteso come risparmio di risorse e minima produzione di inquinamento in tutte le fasi del ciclo di vita. Il termine “sostenibile” applicato all'architettura si riferisce alla ricerca delle soluzioni costruttive che massimizzano il benessere dei fruitori attuali garantendo contemporaneamente alle generazioni future la possibilità di conseguire lo stesso risultato, nella consapevolezza che le risorse sono limitate e che lo sperpero e l'inquinamento possono diventare insostenibili per le popolazioni future. Connesso a tutto ciò è l'eco-sostenibilità. Essa è un'attività che si occupa dello studio e dello sviluppo sostenibile. La crescita in maniera eco-sostenibile si pone come obiettivo lo sviluppo, il quale consente di far ereditare alle generazioni future la stessa quantità di risorse energetiche presenti attualmente.
La teoria dell'eco-sostenibilità è sostenuta in modo particolare da una branca moderna di ingegneri e architetti i quali combattono a favore di ciò in vari modi, ad esempio utilizzando materiali eco-sostenibili. Molto attuale è la ricerca di sostanze da utilizzare nell'edilizia che abbiano un impatto favorevole con l'eco-sostenibilità.
Uno dei tanti problemi che l'architettura sostenibile si pone come obiettivo è quello di evitare la mancanza di fonti energetiche per le generazioni future. Esso è,un problema abbastanza importante perché l'uso "sconsiderato" di alcune risorse (attualmente presenti) potrebbe portare a far sì che esse scarseggino in un futuro prossimo.
È necessario quindi fare delle distinzioni tra i tipi di fonti:
§ le possiamo classificare in "non rinnovabili" e "rinnovabili".
1. Le “non rinnovabili” possono essere suddivise ancora in "combustibili fissili" (ovvero fonti primarie per produrre energia nucleare, tipo l'uranio) e "combustibili fossili". Questi ultimi includono petrolio, gas naturale e carbon fossile. I primi due non sono distribuiti in maniera uniforme su tutto il pianeta, ci sono zone più ricche e altre meno ricche; per quanto concerne il carbon fossile invece, il reale problema non è il consumo (sul pianeta ne è presenta ancora un'ingente quantità che ne permette l'utilizzo per qualche secolo) ma gli effetti: esso infatti rilascia una considerevole quantità di biossido di carbonio (CO2), la quale danneggia fortemente l'atmosfera (buco dell’atmosfera)
2. Le fonti rinnovabili invece sono state tra le prime a essere sfruttate dall'uomo;attualmente sono varie.
Si può citare:
La legna, o in generale le biomasse, sono state tra le prime fonti utilizzate dall'uomo;
L'energia idraulica, utilizzata per produrre energia nelle centrali idroelettriche;
L'energia eolica, ponendo alcune pale in determinati luoghi, il vento le mette in azione e si ricava energia;
L'energia solare, un settore che si evolve giorno per giorno (un esempio lampante è la diffusione dei pannelli solari nelle abitazioni che sta costellando tutta l'Europa e non solo).
Il vantaggio che si può trarre dalle fonti rinnovabili, rispetto ai combustibili fossili, è quello di ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica (o biossido di carbonio), le quali sono molto dannose per l'uomo.
Nasce dunque l’esigenza di rivedere i progetti architettonici in un contesto di salvaguardia per l’ambiente che ci circonda e il nostro futuro, riducendo le dimensioni e accessori non indispensabili, razionalizzando e, al limite, ridefinendo il comfort offerto.
Solo dopo aver eliminato gli eccessi, gli architetti si concentrano sulle molteplicità di soluzioni che aumentano l'efficienza e l'efficacia dell'opera.
Questo approccio ha immediato effetto nella sottrazione del suolo naturale o agricolo e sullo sfruttamento delle risorse naturali, e un beneficio successivo sull'economia di gestione dell'opera.
Una corretta edificazione edile parte dunque da una “progettazione energetica”, ed occorre considerare 4 fattori:
1. l'approccio bioclimatico (orientamento, soleggiamento e ombreggiamento, ventilazione naturale);
2. la coibentazione dell'involucro edilizio (riduzione del fabbisogno energetico per riscaldare e raffreddare i locali abitati);
3. il ricorso alle fonti energetiche rinnovabili (biomasse, geotermia, fotovoltaico, solare termico, micro eolico);
4. l'efficienza degli impianti (riduzione dei consumi a parità di prestazione).
Se i primi due fattori sono correlati alle caratteristiche dell'edificio (dette anche caratteristiche "passive" dell'edificio), gli ultimi due sono propri degli impianti.
Ovviamente ora si pone anche la necessità nella scelta dei materiali e prodotti sulla base di un ecobilancio, che confronta tra loro i prodotti valutandone i diversi impatti ambientali in tutte le fasi del ciclo di vita.
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Perchè abbiamo voluto iniziare con un breve cenno di storia ?
Semplicemente perché non vogliamo convincere nessuno su come stà andando il mondo e sul fatto che è giunta l’ora di fare un cambiamento, questa non è la nostra “missione aziendale”, ma deve essere la coscienza di ognuno di noi a farci intervenire in tal senso.
La nostra “missione” come Building the Future è: “Il nostro scopo è quello di promuovere la bioedilizia e le abitazioni sostenibili a emissioni 0, per migliorare la qualità della vita dei nostri clienti e sostenere il rispetto ambientale”.
Se stai ancora leggendo significa che anche tu come noi, condividi la necessità di fare qualcosa per migliorare la qualità della nostra vita, non solo con la tecnologia, ma soprattutto a livello psicofisico e per la nostra salute in generale.
Ora vogliamo darti le giuste informazioni che ti servono per decidere il tuo prossimo passo, cioè la pianificazione e la realizzazione della tua casa in bio-edilizia.
Iniziamo con dirti per quale motivo abbiamo scelto il legno:
Nel Nord Europa, la cultura della carpenteria in legno è millenaria, ed ha fornito dei modelli costruttivi da cui farne tesoro e attingere per rispondere alle esigenze di limitare le dispersioni energetiche negli edifici, ottimizzandone l’isolamento termico. In molte città Europee si trovano ancora oggi antiche costruzioni in legno, leggere ed elastiche, che hanno retto perfettamente alla prova del tempo. Tra l’altro una di queste si trova in Svizzera a Svitto, ed è stata costruita nel 1287. Per ben sette (7) secoli ha resistito all’usura del tempo, fino alla fine degli anni ’80 è stata abitata da due famiglie, ora è diventata un museo.
Molte di queste costruzioni erano realizzate a telaio, con traversi, pilastri e controventamenti, i quali venivano riempiti di materiale leggero e isolante.
Il legno già per sua natura è un pessimo conduttore di calore, evita dunque la formazione di ponti termici e la dispersione di calore.
Nel tempo tutto questo è stato mantenuto e migliorato. Usando materiali lavorati in fabbrica (riducendo il più possibile il margine di errore) e usando materiali isolanti di nuova concezione, come la fibra di legno o le lane minerali. Aggiungendo un’ulteriore isolamento “a cappotto” (isolamento termico) all’esterno della struttura, con il relativo intonaco, così da proteggere il legno dal deperimento dovuto ad agenti atmosferici, muffe o insetti, e limitandone una manutenzione onerosa.
L’attuale progresso in campo tecnologico ha portato alla realizzazione delle attuali abitazioni, idonee ad assicurare il massimo di isolamento termico, una versatilità progettuale, la massima qualità costruttiva e solidità. Strutturalmente il legno possiede una notevole resistenza alla trazione, alla compressione, ha alte capacità isolanti a livello termico e acustico.
Il legno principalmente usato nella bioedilizia è l’abete rosso, essendo un legno resinoso è quasi idrorepellente, dal peso specifico basso e tenero. L’abete rosso è a crescita rapida, assai indicata per il rimboschimento, risulta veloce nell’essicamento. L’abete rosso si può usare sia in forma massiccia che come legno lamellare (X-Lam).
Al contrario l’abete bianco non dovrebbe mai essere usato per la produzione di case in bio-edilizia, perché troppo tenero, ricco di nodi, attaccato facilmente da insetti e soffre l’umidità.
La costruzione di edifici in legno comporta un ridottissimo consumo di energia, rispetto alla costruzione di edifici tradizionali, grazie all’alta lavorabilità del materiale e alla reperibilità del materiale stesso prelevato a poca distanza dal luogo di produzione.
Il legno inoltre è biodegradabile e reciclabile al 100%, con gli scarti di lavorazione si produce la fibra di legno e il pellet.
Il legno, se usato quello giusto (e non fatta una speculazione), dopo un’adeguata e corretta essicazione (eseguita da professionisti), resiste perfettamente alla prova del tempo, senza l’impiego di impregnanti chimici.
Il legno, come tutti sanno è vivo, pertanto in grado di adattarsi alle diverse condizioni ambientali, assorbendo e rilasciando l’umidità presente nell’ambiente, impedendo la formazione della condensa, (tanto temuta nelle abitazioni tradizionali) la quale porta alla formazione di muffe e funghi.
Le case in bioedilizia (o case in legno) a basso consumo energetico, sono una grande realtà industriale in molti paesi Europei, ed è peraltro un settore in costante crescita, in controtendenza all’edilizia tradizionale. In Germania e Austria, eseguono ogni anno centinaia (100) di montaggi e produzioni di case prefabbricate, contro le poche decine, attualmente realizzate da noi. In questi paesi le case in legno sono una reale e propria alternativa alle costruzioni tradizionali.
Va da sé, che se dovessi affidare la realizzazione di una casa in bio-edilizia, l’affiderei sicuramente a chi vanta decenni d’esperienza, piuttosto a chi si improvvisa nel settore unicamente perché il mercato è in piena espansione.
Le questioni ambientali ed energetiche sono diventate ormai urgenze, su cui molti governi si stanno chinando e imponendo dei rigorosi regolamenti in materia di legislazione edilizia.
Le abitazioni del futuro dovranno essere prodotte con criteri sostenibili, utilizzando poca energia, con adeguati isolamenti termici per limitare le emissioni nocive nell’atmosfera e impiantistica basata sulle energie rinnovabili. Sulla scia del protocollo di Kyoto è doverosa una legiferazione in tal senso. Comunque la realizzazione di nuovi edifici Minergie (efficenti e ben coibentati) deve essere un obbligo morale, prima ancora che un vincolo normativo.
Le case in bioedilizia o in legno, rispondono perfettamente a questa esigenza, con un prodotto collaudato, sicuro, ad elevata durata nel tempo, dal notevole benessere per chi vi abita e dal giusto prezzo.
Ora vorremmo “smontare” alcune connotazioni negative venutasi a creare, le quali rendono prevenute le persone verso le case in bioedilizia.
I. Il termine “prefabbricato” a volte spaventa i clienti poco informati. Nel campo della prefabbricazione industriale, vengono già usati elementi prefabbricati, quali pilastri, travi in cemento e scale interne prefabbricate in cemento armato precompresso, tutto questo per ridurre tempi e costi. Nelle costruzioni tradizionali vengono impiegate maestranze a lungo termine, in quanto tutto prende forma in cantiere giorno per giorno. Nella bioedilizia tutto viene prodotto in fabbrica, con temperature, umidità e situazioni ottimali (senza pioggia, escursioni termiche, alte temperature, ghiaccio, neve, vento), dove il margine di errore e imperfezioni vengono eliminate, mentre inevitabili sui cantieri in opera. Le case prefabbricate in legno, vengono prodotte in maniera automatizzata e con severi controlli di qualità, i quali permetteranno un assemblaggio perfetto e veloce in cantiere.
II. Il legno tradizionale nel tempo può essere attaccato dagli insetti. Vero! Ma il legno usato (dai produttori seri e professionali) come già detto deve essere l’abete rosso, Il legno appena tagliato contiene una grande quantità di acqua, che può variare da un terzo a più della metà del suo peso.L'essiccazione è detta stagionatura e viene effettuata per numerose ragioni: il legno stagionato è molto più resistente al deterioramento di quello fresco, è molto più leggero e quindi diventa meno costoso effettuarne il trasporto e inoltre viene “svuotato” dall’acqua sino ad arrivare ad un massimo del 12%/15% di umidità, percentuale che impedisce in maniera naturale la produzione di muffe e la proliferazione di insetti xilofagi. La stagionatura può avvenire all'aria o in forno. La prima dura parecchi mesi, mentre per la seconda sono sufficienti alcuni giorni; in entrambi i casi, il legno deve essere accatastato con cura per evitarne la curvatura. Il grado di essiccazione deve essere accuratamente controllato.
Esistono inoltre quattro categorie di qualità della materia prima (tronchi),
A) qualità al di sopra della media, esente da difetti;
B) qualità da buona a media, difetti leggeri;
C) qualità da media a inferiore alla media, difetti considerevoli;
D) legno da segare, che non appartiene alle qualità A, B, C.
Ovviamente con la qualità C o addirittura D scende il prezzo, ma attenzione, scende anche la qualità e la durata nel tempo!
III. In caso di perdita tubature o pluviali all’interno della costruzione. Può accadere! Ecco perché le società serie e professionali, chiedono sempre i disegni del progetto da realizzare, ma anche il progetto del sanitario e dell’elettricista, e si studia insieme con l’architetto, soluzioni da noi collaudate, dove far passare e raggruppare gli impianti in zone costruite appositamente idrorepellenti e ignifughe, in modo che se dovesse accadere qualcosa la struttura portante non venga minimamente intaccata.
IV. Caso d’incendio nelle abitazioni in legno o bio-edilizia. Può accadere, come in tutte le costruzioni. E anche il legno usato per le costruzioni in bioedilizia brucia ma è un’affermazione scontata e banale, perché il legno brucia ma a temperature molto alte, attorno ai 300° C e deve essere continuamente ossigenato per alimentarsi, altrimenti si spegne. Mentre l’acciaio (usato nelle varie armature nelle case tradizionali) già a 200° C perde la sua caratteristica strutturale e si deforma in maniera irreversibile (dopo appena 5 min l'acciaio perde le proprie proprietà statiche), mettendo a serio pericolo la struttura portante e il crollo dell’edificio stesso.
Inoltre negli edifici in legno il telaio portante o pannelli massicci che costituiscono l’ossatura dell’edificio stesso, si trovano all’interno di un pacchetto di vari materiali, le cui superfici esterne possiedono qualità ignifughe, come lastre di cartongesso speciali (EI 60/90) e isolamento esterno a cappotto intonacato (EI 60/90), le quali garantiscono un’adeguata protezione.
Nella malaugurata ipotesi che il fuoco subentri all’interno del pacchetto, il legno brucia molto lentamente, contrariamente a quello che si possa pensare, e dall’esterno verso l’interno, senza surriscaldarsi al centro, essendo un cattivo conduttore termico.
Inoltre per quanto possa sembrare assurdo, se non si conoscono i principi fisici, il legno sviluppa una propria protezione mentre brucia, rallentando il processo grazie all’umidità contenuta e alla carbonizzazione (pari a 0,7 mm al minuto), garantendo la portata strutturale dell’edificio per un tempo maggiore rispetto alle costruzioni tradizionali.
Perché scegliere come partner la Building the Future ?
Siamo un’azienda SPECIALIZZATA nelle costruzioni in legno, con il sistema “a telaio”, il più antico e miglior sistema di costruzioni in bioedilizia. Abbiamo stretto un’importante partnership con una fabbrica che produce moduli preassemblati in legno dal 1954!
Prima di realizzare e costruire fisicamente l’edificio nello stabilimento, analizziamo minuziosamente il progetto architettonico, sanitario ed elettrico, risolvendo e creando già al computer tutti i vari vani di passaggio tubi, scarichi e corrugati, evitando improvvisazioni e costi inutili in cantiere.
Abbiamo brevettato un sistema di costruzione che azzera quasi totalmente le lavorazioni in cantiere.
Le nostre pareti arrivano già complete di tutto, compresi serramenti, raftor/tapparelle e cappotto termico esterno.
In 4 giorni costruiamo in opera una casa di ca. 160 Mq. Evitando tutti gli inconvenienti di lasciare il legno al rischio di intemperie per settimane o mesi.
Siamo convinti che il futuro sia nella bioedilizia, ma realizzata, come hai potuto leggere nelle pagine precedenti, seguendo scrupolosamente tutti i dettagli, le caratteristiche costruttive, l’uso dei materiali di prima scelta, la sua composizione e non da ultimo il suo assemblaggio.
Perché si può costruire in legno, “inventando” dettagli in cantiere, usando materiali di dubbia provenienza e di scarsa qualità, o introdurre materie di origine petrolchimica all’interno delle abitazioni, emettendo vapori nocivi o tossici. Costerà sicuramente meno (forse) ma NON È BIOEDILIZIA!
I NOSTRI PUNTI DI FORZA
Si parte dal progetto, che in linea di massima non si scosta molto dal progettare una costruzione in tradizionale, ma và data molta attenzione all’esposizione dei locali, in modo da ottimizzare il più possibile la termica.
Noi siamo in grado di realizzare qualsiasi edificio, dal più semplice al più complesso, o semplicemente dare dei consigli su come sfruttare appieno la costruzione stessa.
Ad esempio, i bagni e i vani di servizio a nord, la scala in zona centrale, mentre gli ambienti di soggiorno dovranno godere della luce naturale durante tutta la giornata.
Il dimensionamento dei locali deve mirare al confort abitativo, in coerenza con il concetto di benessere termico e acustico, che caratterizza le case in legno.
Le dimensione degli spazi devono dare confort, il bagno di servizio sarà piccolo, mentre il bagno principale deve essere grande (10-12 Mq) e molto luminoso, con aperture sull’esterno. Le camere da letto (matrimoniali) spaziose (14-16 Mq), andrebbero inserite una lavanderia, un locale tecnico per gli impianti e una cabina armadio.
Se il progetto è già stato eseguito dall’architetto di tua fiducia, chiediamo che lo stesso ci venga spedito in formato DWG, il nostro staff tecnico, composto attualmente da 16 ingegneri, provvederanno a calcolare la “statica” dell’abitazione, sulla base di una costruzione in legno.
Come sono strutturalmente fatte le nostre case ?
Le nostre pareti sono a telaio (balloon frame), è il sistema da noi utilizzato per un buon 90% dei casi, ed è il sistema più antico.
Composto da una struttura a montanti e traversi in legno massiccio o lamellare.
Gli spazi vuoti tra i montanti vengono riempiti di isolante (in fibra di legno o lana di roccia).
Una volta coibentato completamente ogni spazio, la struttura portante viene racchiusa a sandwich mediante un pannello in legno-cemento (Betonyp) da entrambe le parti.
Sulla parte interna della parete vengono fissati a distanza regolare dei listelli distanziatori, i quali fungeranno da intercapedine per gli impianti ed inserita dell’ulteriore isolazione (lana di roccia) ed infine un pannello di gessofibra ignifugo.
Mentre sulla parte esterna viene proseguita la coibentazione (dopo il pannello in legno-cemento), con un isolante in lana di roccia, (o fibra di legno o sughero) sul quale andrà posizionato un intonaco armato e lo strato di finitura finale.
Ora facciamo un piccolo passo indietro, nella bioedilizia non esiste un capitolato vero e proprio, ma esistono tre tipi di offerte e tutte a corpo (cioè con una cifra finale fissa).
Quali sono queste tipologie di offerte:
1) Opera grezza:
Si tratta della realizzazione di una struttura in legno tipo “parete a telaio” (balloon frame) o in “X-Lam”, senza nessun tipo di finitura, ne interna ne esterna. Ogni dettaglio di finitura andrà studiato in opera, a livello fonico, termico e antincendio.
Personalmente sconsigliamo l’opera “al grezzo” in quanto, non può essere garantita da esperti, l’esecuzione successiva, ma fatta da altri artigiani, magari non propriamente formati ad intervenire nelle case in bioedilizia.
2) Opera grezza avanzata:
Il “grezzo avanzato” è secondo noi la soluzione OTTIMALE per la realizzazione di una casa in bioedilizia. Il “grezzo avanzato” comprende quale fornitura e posa in opera di tutte le pareti perimetrali, pareti di separazioni interne, eventuali scale interne, tutte le contro-pareti interne in gesso fibra con già tutte le scatole elettriche e impianti sanitari sottomuro predisposti, inoltre vengono montati tutti i serramenti di chiusura dell’involucro abitativo (finestre e porte), tapparelle e l’isolante termico esterno (cappotto) compreso intonaco e finitura.
Questo permette di garantire e certificare, da parte del produttore, attraverso il “Blower Door test” la corretta esecuzione ed ermeticità d’edificio (dopo aver imposto una determinata differenza di pressione tra interno ed esterno). Il metodo permette di scoprire “le perdite d'aria” dell'involucro edilizio e di valutare il flusso (o tasso) di ricambio dell'aria.
La realizzazione di tutti gli impianti e finiture interne sono di libera scelta del cliente, che può valutare nella propria cerchia di conoscenze.
Consigliamo comunque di affidarsi a ditte specializzate e con provata esperienza nella bioedilizia, onde evitare interventi non a norma o ritardi nella consegna lavori.
3) Opera chiavi in mano:
Sostanzialmente il “chiavi in mano” riguarda tutte le finiture interne e impiantistiche, non comprese nel “grezzo avanzato” (realizzazioni impianti idraulici fuori muro, distribuzione impianto elettrico all’interno della casa, fornitura e posa cucina, posa piastrelle, impianti di riscaldamento a pavimento, eventuale VMC (ventilazione meccanica forzata), stuccatura e lisciatura pareti secondo il grado di finitura scelto dal cliente (Q2/Q3/Q4), posa pavimenti in ceramica e/o parquet, tinteggiatura finale di tutti gli ambienti ed infine pulizia accurata prima della consegna al cliente, pronta per il trasloco.
La nostra azienda per scelta NON FA UN CHIAVI IN MANO. Abbiamo appurato in diversi anni di cantieristica alcuni punti a sfavore del “chiavi in mano”, per un semplice fatto, che stai dando ad una sola ditta la gestisca di tutto. Di per sé potrebbe sembrare molto interessante, ma...avere la gestione di tutto compresa la direzione lavori, vuol dire “lavarsi i panni sporchi in casa propria”.
Se non c’è una persona esterna che vigila e garantisca sulla qualità dell’operato di ogni singolo artigiano, si tenderà a nascondere eventuali difetti o imperfezioni. Inoltre per la gestione di tutte le varie imprese che interverranno nell’edificazione della tua casa, ti fattureranno (a tua insaputa o non) il tempo che impiegheranno. Un ulteriore rischio sono i subappalti, il cliente non sa a quale cifra è stato deliberato il lavoro e chi veramente lo svolge in cantiere e potrebbe essere che i soldi non gli bastano, perché l’impresa capofila si è trattenuta un margine troppo elevato.
Riassumendo, la nostra attività consiste nel dare innanzitutto una consulenza tecnica (non siamo dei venditori, ma dei tecnici), in modo neutrale e professionale.
Abitare in una casa in bioedilizia è uno stile di vita e il nostro scopo è guidare il cliente nelle soluzioni ottimali, accompagnandolo dall’idea iniziale fino alla concretizzazione del suo sogno.
Fasi di lavorazione:
Iniziamo dal progetto, potete sottoporci qualsiasi tipo di edificio, dalla semplice casetta al palazzo residenziale o commerciale, o strutture sportive, valuteremo insieme la possibile realizzazione rispettando le severe norme sulle costruzioni e prescrizioni vigenti in materia di risparmio energetico internazionale. Una volta appurate tutte le scelte architettoniche ed estetiche, si trasmette il tutto al nostro staff d’ingegneri, i quali calcolano la fisica, la protezione antincedio e le istallazioni tecniche.
Solo dopo questa fase, chiamata “ingegnerizzazione” si trasmette il tutto per l’allestimento dell’offerta mirata e precisa.
Dopo circa 10 giorni siamo in grado di consegnare l’offerta “al grezzo avanzato”. Se l’offerta rientra nei vostri parametri economici e qualitativi, possiamo consigliare alcuni istituti di credito che agevolano con tassi di favore le costruzioni in bioedilizia.
Appena accettato il credito di costruzione, si procede alle firme contrattuali fissando il prezzo in modo definitivo ed i vari acconti in relazione allo stato avanzamento lavori. A quel punto si prosegue all’ordine in fabbrica della “struttura portante” in legno.
Nel frattempo vengono devinite le ultime scelte sulle finiture con il cliente, allestendo un programma lavori dettagliato per vari artigiani o fornitori che dovranno intervenire prima e dopo il nostro intervento, in modo che tutto si incastri e non si abbia a perdere tempo in fase d’opera e si rispettino i tempi di consegna.
Dopo circa due (2) mesi dalla firma del contratto, la struttura della casa in bioedilizia viene consegnata in cantiere con mezzi di trasporto speciali, ed iniziato subito il montaggio, il quale non andrà oltre alla settimana lavorativa. Al termine del montaggio pareti esterne, finestre e porta d’entrata principale, eseguiamo il Blower door test ovvero la prova all’ermeticità dell’involucro che deve risultare a norma.
Dopo il montaggio si iniziano tutti gli impianti, (idraulici, elettrici, ventilazione ed eventuale fotovoltaico). A seguire isolamenti a pavimento, riscaldamento a pavimento e massetti. Stuccature e lisciature pareti interne, pronte per essere tinteggiate. Posa in opera delle piastrelle/parquet, fornitura e posa bagni e accessori, cucina e porte interne e tinteggio finale di soffitti e pareti.
Dopo 5/6 mesi dall’inizio lavori, verrà consegnato l’immobile. (esempio casa unifamiliare di ca. 200 MQ)
In chiusura teniamo a ribadire che se la tua valutazione sarà unicamente sul prezzo più basso, haimè non siamo l’azienda che fa per te.
Se invece preferisci essere consigliato professionalmente, spiegandoti chiaramente come stanno le cose anche quelle negative, e la tua valutazione si baserà su criteri seri e non solo sul prezzo, allora saremmo felici di passarti tutta Ia nostra esperienza riguardo le case in bio-edilizia.
Non fraintenderci, risparmiare soldi lo troviamo importante anche noi, ma và tenuto conto che i materiali di qualità e le certificazioni hanno dei costi (uguali per tutti), la manodopera è rapportata al lavoro da svolgere in cantiere (in opera) ed è soggetta ai contratti collettivi, dunque uguale per tutti. Se qualcuno “ingolosito” dal mercato decide di abbassare troppo i prezzi, sono due i casi:
1) O si risparmia sulla qualità dei materiali (qualità del legno di 3° o 4° scelta o non appropriato), o sulla stratigrafia del tetto insufficiente, o sui valori termici (U) delle pareti insufficienti, o sui serramenti con valori termici scadenti.
Tutte cose che all’apparenza sembrano uguali per tutti, ma nel tempo verranno a galla sempre di più, procurando non pochi grattacapi a chi vi abiterà.
2) Oppure si risparmia sulla manodopera, usando manovalanza scadente e non formata adeguatamente per operare sulla bioedilizia, o si risparmia sui professionisti (architetti, ingegneri, geologi, professionisti addetti al controllo qualità). Rischi, che possono comportare grossi problemi nella costruzione “in opera” allungando tempi di consegna e anche gravi difetti ad abitazione terminata.
Chi vuole costruirsi una casa in bioedilizia, sposa innanzitutto una filosofia di vita, più sana, più ecologica, più naturale. Il legno è piacevole al tatto, è caldo e per sua natura igroscopica assicura un continuo scambio di umidità negli ambienti creando un clima sempre ben equilibrato.
Il legno è vivo e vive con chi ci abita!
A patto che vengano osservate tutte norme di costruzione e l’etica professionale.
Per ulteriori informazioni scrivete a: info@buildingthefuture.ch